Non ci si rende conto ma di colpo ti ritrovi indietro di circa un ventennio.
Indietro di così tanto tempo che ogni ricordo pare di riviverlo di nuovo o si è in un altra vita.
In paese, per le sue vie.
In piazzetta o giù per il corso (che poi mica tutti possono vantarsi di avere un corso nel proprio paese).
A saltare contando 1-2-3 giocando a casella. Oppure un-due-tre stella! Che poi ogni movimento veniva fatto quando non si doveva e tutti a rifare di nuovo la posa.
"Si ricomincia, questa non vale!"
"Si ricomincia, questa non vale!"
A nascondino quanti posti nascosti si conoscevano. Dietro il muretto, quello non tanto alto. Dove ci si poteva nascondere benissimo ma potevi star li a tener d'occhio la "tana", pronta ad aspettare che l'amico che contava si allontanasse per poter scattare e urlare "tana libera tutti" e l'amico -sfigato, si fa per dire- era obbligato a ricontare fino a 100!
Ah, quanti ricordi!
Ma giù. sotto casa era lo spettacolo che quotidianamente regalava ai nostri genitori sfuriate ed urla che sfidavano i pescivendoli della Bari vecchia, che manco puoi immaginarli.
Noi li ad impastare terra ed erba per preparare la miglior pappetta per i nostri bambolotti.
Che, per noi tutto erano tranne che bambolotti.
O giù per la discesa in bicicletta o a rincorrersi perchè qualcosa torto si era fatto. E le nostre mamme ad urlare di andar piano che passano le macchine e -ci ficcano sotto-.
Le ginocchia sbucciate. I gomiti rovinati. I rimproveri dei genitori.
Le ginocchia sbucciate. I gomiti rovinati. I rimproveri dei genitori.
Il tutto sempre in loro compagnia.
Una maglietta, di quelle anni '80 e su loro.
La salopette, inseparabile compagna di un infanzia ormai lontana.
Due bredelle e un pezzo di jeans in più ed è subito mood.
BIanche, jeans basic o slavata, colorata, a fiori o a righe.
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