La prima volta che vidi Sex and the City fu nel periodo universitario. Giornate caratterizzate da lezioni di Diritto Privato e qualche caso in Criminologia. Pomeriggi sessione studio/cazzeggio sul letto e nottate con televisore acceso a farti compagnia. Al tempo poco chiara era la storia o il potenziale che nascondeva. Qualche puntata capitata sotto tiro dietro il consiglio di quell'amica che aveva già chiare le idee.
La stessa amica, dopo poco tempo mi fece recapitare il cofanetto dell'intera serie proprio sul tavolo di quell'aula immensa in quella università tanto odiata. Così cominciai a cadere nel tunnel. Sin dalle prime battute cominciai a capire che per me sarebbe stata una droga. Tutta d'un fiato scorrevano le puntate sino ad arrivare all'ultima della sesta stagione immaginando un finale diverso.
Di visioni ne sono passate e di tempo. Di compleanni. Sopravvissuti ai mille traslochi mi capita spesso di rivederli. Così come capita a quegli amori solidi, sinceri e forti. Di quelli che ti lasciano il segno. Così dopo quasi dieci anni Fox Life ha deciso di ritrasmettere tutte le stagioni del mio telefilm del cuore.
Ma non è questo il punto.
La cosa che più mi cattura-occhi spalancati davanti allo schermo-è la vera ed indissolubile amicizia che lega le quattro amiche. Da far passare in secondo piano tutto quel glamour e situazioni patinate che solo in un telefilm americano potessero esserci. Penso che, chiunque abbia avuto modo di imbattersi in questo telefilm, potrà confermare lo stesso pensiero. Tutte, almeno per un secondo, avremmo voluto avere Carrie nella nostra vita. La Carrie sempre pronta a concedere la spalla sulla quale piangere per quell'uomo, l'ennesimo, che non ci merita. Con lei ad affogare nell'alcol che sia solamente Cosmopolitan. Lei che nella notte di Capodanno attraversa l'intera città in pelliccia e pigiama per correre dalla sua amica con la quale è stata al telefono cinque minuti prima. Che se siamo influenzate e non abbiamo un uomo ad accudirci lei non ci pensa due volte a prender il posto di quell'uomo, che a volte è anche meglio. E sfiderei chiunque che non ambisce ad avere una cabina armadio come la sua.
Ma la cosa che più ci fa invidia è quella complicità tra donne, inchiodate allo schermo. Da farti sentire una di loro. Tutta quella complicità che diverte e a tratti commuove. Da infonderti coraggio per indossare quel paio di tacchi in una mattinata qualunque per ostentare la nostra femminilità. Di quella leggerezza che solo a noi donne è dato sapere. A volte dimenticata come quella borsa in fondo all'armadio perchè la mattina indossiamo sempre la solita cosa, quello che capita, per la fretta di non far tardi in ufficio.
La lezione, degna di tale nome.
Osare nella moda come in amore.
Innamorarsi perdutamente di un uomo come facciamo con quel paio di scarpe.
Credo, e sono fermamente certa, che sia questo quello che da anni le donne moderne stanno cercando d'insegnarci.
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